Hacksaw Ridge, Gibson celebra lo sposalizio tra gore e innocenza -Recensione completa-

Con Hacksaw Ridge, film vincitore di due premi Oscar 2017, Mel Gibson si conferma sovrano assoluto del nuovo volto drammatico del cinema gore.

Hacksaw Ridge recensione
Andrew Garfield in una delle scene più emozionanti di Hacksaw Ridge

E’ la seconda volta quest’anno che Andrew Garfield veste i panni di un individuo vittima di persecuzioni cristiane, prima in Silence di Martin Scorse ora in Hacksaw Ridge. Probabilmente per il suo viso confortante, forse per il suo modus recitandi incredibilmente vero, fatto sta che nessuno si aspettava una tale considerazione dopo il suo insuccesso con 99 Homes.

E invece, grazie a queste due pellicole, arriva quello che potrebbe rivelarsi l’anno d’oro dell’attore, candidato ai Golden Globes e agli Oscar 2017 come miglior attore protagonista. Dimenticandoci per un attimo l’interpretazione di Garfield, che commenteremo più avanti, è bene concentrarci sull’opera magistrale messa a punto da Mel Gibson, che, assieme a Clint Eastwood, appare attualmente come uno dei registi più affezionati alla storia americana.

Hacksaw Ridge, non l’ennesima pellicola di sviscerato patriottismo

 

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Hacksaw Ridge racconta della storia vera di Desmond Doss (Andrew Garfield), un cattolico obiettore di coscienza, che, nonostante il rifiuto di utilizzare le armi durante la seconda guerra mondiale, riesce a salvare 75 soldati tra americani e giapponesi. Nella prima ora di film, la narrazione procede lenta, lasciando spazio all’infanzia e allo sviluppo interiore di Desmond, il quale riesce a trovare l’amore in una giovane dottoressa; la seconda parte, invece, è interamente dedicata alla vita in trincea dei giovani soldati, che combattono senza sosta contro i giapponesi nella battaglia di Hacksaw Ridge.

Se durante i primi minuti della pellicola la limpidezza di Andrew Garfield e lo stile pacato della sceneggiatura fanno da padroni, è chiara la contrapposizione con la seconda parte della pellicola. Scene dell’insostenibile vita di trincea si mescolano al grandioso coraggio di Desmond Doss, che riesce a salvare i suoi compagni in situazioni al limite del reale. Gli sconvolgenti rumori delle bombe, degli spari e delle urla fanno da sottofondo alle allucinazioni di Desmond, che appaiono talmente reali e spaventose, da far immedesimare lo spettatore.

Hacksaw Ridge recensione

Se il film pecca di sceneggiatura, la carenza viene ampiamente sostituita dagli sguardi, dai pianti e dalle urla dei protagonisti, che trasmettono pienamente il senso di terrore e di disorientamento scaturito dalla guerra. Le scene crude si accavallano tra loro, gli effetti speciali le fanno sembrare facenti parti di un documentario di guerra molto realistico. La regia di Mel Gibson, un po’ piatta nella prima parte di film, sembra letteralmente trasformarsi nella seconda, riprendendo da ogni prospettiva avvenimenti di guerra che nessuno avrebbe mai voluto vedere.

Per quanto riguarda la recitazione degli attori, a distinguersi sono Luke Bracey e naturalmente Andrew Garfield, attore che è arrivato molto vicino alla vittoria del premio Oscar come miglior attore. Garfield riesce a mostrare una purezza d’animo, che lo avvicina a una figura angelica, quasi mistica, senza neppure parlare. Le espressioni dell’attore e la profondità dello sguardo mettono quasi in imbarazzo lo spettatore, che non può far altro che commuoversi e stupirsi allo stesso tempo di tanto coraggio.

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