Passengers, quando l’amore rimane l’unica alternativa -Recensione completa-

Passengers, pellicola romantica su sfondo sci-fi, è un film dall’avvio promettente, che non sfrutta le proprie potenzialità, mantenendo il plot ai margini e rendendo protagonista solo la bellezza degli attori e dell’alta definizione.

Passengers recensione
Passengers – Il risveglio di Jim Preston (Chris Pratt)

Gli amanti dello sci fi si saranno probabilmente sentiti coinvolti dal trailer di Passengers e non avranno visto l’ora di godere per 116 minuti di Jennifer Lawrence e di Chris Pratt nei panni di astronauti che lottano per la sopravvivenza nello spazio. Saranno allo stesso modo rimasti delusi nel vedere quanto poco sci fi si sia rivelata questa pellicola di Morten Tyldum, carente di idee e debole di sceneggiatura.

I primi minuti di Passengers funzionano egregiamente: la contrapposizione tra l’estremo lusso e la tecnologia avanzata dell’astronave con l’atmosfera claustrofobica degli spazi chiusi e della solitudine sulla navicella agita lo spettatore, consentendogli di immedesimarsi nel personaggio interpretato da Chris Pratt, Jim Preston. La scena del tentato suicidio del protagonista è il culmine di quanto accaduto fino a quel momento, una vera delizia per gli occhi e un’amarezza per il cuore.

La pellicola introduce tematiche dalle quali il pubblico si sente inevitabilmente coinvolto, come la degenerazione della tecnologia, la perdita del contatto umano, le distrazioni offerte dalla società del nuovo secolo, la ricerca spasmodica e tormentosa di soluzioni troppo grandi per l’uomo.

Nonostante i buoni propositi, la rassegna della perdita del valori non trova sviluppo e, dopo poco, la trama del film subisce una svolta, prende la piega di un filone trito e ritrito, quello dell’amore: Jim Preston, ormai solo da un anno sulla navicella, decide di svegliare una delle 5.258 persone a bordo, Aurora Lane (Jennifer Lawrence), condannandola assieme a lui a una vita nello spazio.

L’amore è l’unica alternativa dei personaggi, ma anche del regista

 

Un amore del genere, quale è quello nato tra Jim Preston e Aurora Lane, non è uno di quegli amori ai quali il pubblico cinematografico riesce ad appassionarsi, perché è un amore senza alternative, non il frutto di una scelta di due individui, ma il facile palliativo a malattie più profonde, come l’ansia, la depressione, la solitudine, l’autocommiserazione.

L’amore è l’unica soluzione che i due protagonisti, bloccati per sempre su una navicella spaziale diretta alla colonia di Homestead II, possono sfruttare, e lo stesso deve aver pensato il regista, bloccato, invece, da limiti che era riuscito a valicare con il più noto The Imitation Game.

La trama del film rimane piatta e inconcludente, talmente monotona, che davvero a poco possono servire le buone interpretazioni di Chris Pratt e di Jennifer Lawrence, che hanno dato il massimo che potevano sia nelle scene drammatiche che in quelle d’azione dal lieve sapore fantascientifico.

Passengers recensione

Candidato ai premi Oscar di quest’anno in due categorie tecnico / musicali, quali la Migliore colonna sonora e la Migliore scenografia, Passengers si è rivelato un discreto prodotto in potenza, ma che in atto non è riuscito a eguagliare quanto promesso.

Passengers rimane un film puramente commerciale per nulla pretenzioso, adatto a una fetta di pubblico molto giovane che apprezza le pellicole romantiche intercalate da effimere scene action.

Passengers recensione

 

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