La La Land e la nostalgia di un periodo mai vissuto -Recensione completa-

Con il suo stile anni ’50, La La Land è una pellicola iconica per gli amanti delle atmosfere vecchia data. Costumi, musica e scenografia hanno ricostruito un periodo mai vissuto da molti, i quali, però, ne sentono comunque la nostalgia.

La La Land Recensione
La La Land – Ryan Gosling ed Emma Stone in Lovely Night

Dall’anteprima mondiale a Venezia, lo scorso 31 agosto, non si fa altro che parlare di La La Land. Le riviste, i social, i blog lo elogiano e lo smontano come si trattasse di un vero fenomeno mediatico, un’epidemia che si è diffusa tra i cinefili, nonostante la maggior parte di questi l’abbia visto per la prima volta solo pochi giorni fa.

Ma cos’è il fenomeno La La Land? 

A suscitare tanto rumore da parte della stampa sono state sicuramente le 14 candidature ai Premi Oscar di quest’anno, la vittoria, tra gli altri riconoscimenti, di tutti i 7 Golden Globes ai quali il film era nominato e la presenza dei due tra gli attori attualmente più richiesti a Hollywood, Ryan Gosling ed Emma Stone. Mettendo la questione solo su questo piano, La La Land potrebbe ampiamente entrare nella lista dei film più sopravvalutati del secolo, ma chi l’ha visto sa che non è così e non può non ammetterlo.

Come ogni argomento del quale si parla troppo, anche La La Land è diventato un tema stucchevole, che molti criticano soltanto per partito preso. E’ vero che De gustibus non disputandum est ed è vero anche che il surrealismo dei musical romantici ormai stona in mezzo a sceneggiature tanto elaborate quanto quelle dei nostri giorni, ma non si può liquidare La La Land con poche righe, facendo finta che questa pellicola incarni tutti i clichè del Grease moderno.

La La Land non è il classico prodotto confezionato apposta per il merchandising, come molti vogliono credere. La La Land non dice quello che ognuno di noi vuole sentirsi dire e in questo è molto schietto e privo di scrupoli.

La pellicola nasce da un’idea di Damien Chazelle, giovane regista che ha fatto di La La Land la terza figlia sua e del Jazz; terza, perché il trentaduenne di Providence ha già diretto due film che hanno questo genere musicale come sfondo, Guy and Madeline on a Park Bench del 2009 e Whiplash del 2014.

Ed è la parvenza di questo leitmotiv a includere La La Land all’interno del genere musical, nonostante la presenza di coreografie e di canti sia piuttosto limitata all’interno del film. Sono proprio questi brevi squarci sonori in lingua originale, tuttavia, a creare un collegamento emotivo tra lo spettatore e le passioni artistiche dei protagonisti.

Damiel Chazelle sembra riportarci indietro negli anni ’50 grazie ai costumi meravigliosi indossati dai personaggi, al pudico approccio con il quale i protagonisti si rapportano tra loro, alla musica Jazz, appunto, e alle atmosfere di un romanticismo integro, ma allo stesso tempo disilluso.

Los Angeles fa da contorno e da protagonista all’opera, prestandosi a farsi scattare il suo più bel foto ritratto, durante i momenti condivisi dai personaggi interpretati da Emma Stone e da Ryan Gosling. In una scena Mia e Sebastian decidono addirittura di recarsi nelle location del film Gioventù bruciata, dando vita a una danza emozionante all’interno dell’osservatorio Griffith.

La La Land RecensioneLa La Land è anche il campo perfetto per quella che è probabilmente l’interpretazione cinematografica migliore di Emma Stone, che ha già vinto il Golden Globe come Migliore attrice protagonista. Recitazione e metarecitazione danno all’attrice di Scottsdale la possibilità di esprimere ogni lato di sé: arrabbiato, felice, deluso, disperato, disilluso, romantico e sognante; e la fanno apparire molto più umana di quanto si richieda in un film musicale. Il personaggio di Mia Dolan, una giovane con il sogno di diventare attrice, nonostante la sua poca autostima, riesce a coinvolgere, a emozionare e a spronare al cambiamento, con la speranza di un futuro che darà a ognuno ciò che merita davvero.

La La Land Recensione

A differenza di Mia, emblema di chi vede nell’amore il motore per inseguire i sogni con ancor più coraggio, Sebastian Wilder sembra perdere la bussola durante le tappe principali della sua vita,arrivando addirittura a rinunciare alla sua passione per soddisfare le fraintese esigenze dell’amata. E’ proprio Sebastian il dinamico personaggio interpretato da Ryan Gosling, che, in veste di aspirante musicista, mostra in questa pellicola le sue doti artistiche suonando il piano, ma anche ballando e cantando assieme alla Stone e, naturalmente, recitando. Nonostante la sua interpretazione, molto buona, non sia paragonabile a quella di un nuovo astro nascente quale è Emma Stone, Gosling potrebbe avere la meglio anche agli Oscar, dopo aver già vinto il Golden Globe, proprio per la poliedricità mostrata in La La Land.

La La Land, una pellicola che ci insegna ad avere i piedi per terra.

Quest’affermazione mal si addirebbe a musical dalla conclusione fiabesca come Grease o tragica come quella di Moulin Rouge!, ma è perfetta per La La Land, un film dal finale emozionante, positivo o negativo unicamente a seconda dei punti di vista.

I due protagonisti, nel tentativo di inseguire i loro sogni, quello di suonare per Sebastian e quello di recitare per Mia, inciampano più volte l’uno sull’altro, innamorandosi e vivendo un periodo della loro vita breve, ma intenso, che li segnerà per sempre. Entrambi, infatti, sono due artisti sensibili, che riescono a comprendersi e a trasmettersi le proprie passioni a vicenda.

Nonostante l’amore folle, sopraggiunto come un uragano, e la speranza di poter costruire una vita insieme, Mia e Sebastian sono destinati a intraprendere strade diverse, e i due lo sanno, lo accettano, prendendo la decisione condivisa di separarsi, ma promettendo di amarsi per sempre. Come quasi sempre accade nella vita reale, così non sarà e ognuno di loro si rifarà una vita lontano dall’altro.

Proprio nella separazione con maturità dei protagonisti di La La Land sta il superamento del cliché dell’amore che trionfa sempre e comunque e dei sogni che si realizzano senza troppo sforzo.

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