Allied, il fascino di Casablanca in un crime che lascia sospesi -Recensione completa-

Ennesima pellicola ambientata negli anni ’40, Allied è un crime affascinante e coinvolgente per costumi e ambientazioni, che tuttavia non riesce a imporsi tra modelli del vecchio e del nuovo secolo come Casablanca e Inglourious Basterds.

Marion Cotillard Brad Pitt Allied
Marion Cotillard e Brad Pitt in Allied

Chi segue puntuale i movimenti dello star system saprà sicuramente come la maggior parte del pubblico ha conosciuto Allied: per molti, infatti, si trattava semplicemente del nuovo Mr. & Mrs. Smith, solo che questa volta, al posto di Angelina Jolie, troviamo la francese Marion Cotillard.

Volendo però lasciare i pettegolezzi alle riviste di gossip, preferiamo mantenere alto il livello come merita lo charme e il bon ton di Allied, una pellicola che in questi temi ha molto da insegnare. Classe, eleganza, stile e raffinatezza sono aggettivi sicuramente da attribuire alle scenografie e agli abiti selezionati per questo film, che è riuscito a ottenere una nomination agli Oscar proprio nella categoria dei costumi al fianco di La La Land.

L’ambientazione anni ’40 e la location in Casablanca (anche se il realtà il set si trovava alle Isole Canarie) sono stati terreno fertile per il grande Robert Zemeckis, che è riuscito a ricreare, sotto un’atmosfera di stampo hitchcockiano, una pellicola crime melanconica molto suggestiva e talvolta sensuale.

Allied è solo scenografia e costumi?

Nessuno avrebbe mai creduto di poter ridurre un’opera, frutto del lavoro di Zemeckis, a pura scenografia e costumi, eppure questo sembra il caso di Allied, una pellicola piuttosto costosa per cast e per contorno, che pecca però di originalità e che non stupisce mai davvero, neppure con il finale.

Zemeckis sembra aver pagato lo scotto dei nitidi riferimenti a capolavori cinematografici ambientati nel periodo nazista, ai quali in modo evidente si è ispirato: come le location e la linea temporale, la scena nella quale Marianne Beauséjour (il personaggio interpretato da Marion Cotillard) esclama “È così che si guida a Casablanca”, è una chiara citazione del capolavoro con Humphrey Bogart e con Ingrid Bergman.

Anche il personaggio interpretato da Brad Pitt, Max Vatan, rievoca un’altra pellicola di successo quale è Inglourious Basterds di Tarantino, incarnando per l’ennesima volta l’emblema dell’angloamericano che ha a cuore la liberazione di Parigi dai nazisti.

Allied recensione

Bastano i paragoni a compromettere un bel film?

La nostra risposta è no. Nonostante i modelli di riferimento, il guaio di Allied è che non riesce mai a decollare, sebbene i tentativi siano stati molti e l’atmosfera abbia giovato di gran lunga alla pellicola di Zemeckis.

Dopo una prima parte che lasciava ben sperare, la seconda si è rivelata una delusione per chi attendeva con trepidazione i risvolti crime e noir, che la pellicola sembrava essersi ripromessa di inserire. Nessuno si aspettava un tale cambiamento di registro, con l’abbandono della sensualità e dell’avvenenza di Marianne, che fino a quel momento aveva tenuto incollato lo spettatore alla pellicola, in favore di ruoli più casalinghi e confortanti quali sono quelli di moglie e di madre.

Allo stesso modo non ci si aspettava che Max si sarebbe dedicato a ricerche tra il grottesco e il kafkiano, piuttosto che affrontare la moglie con coraggio e comprensione: teniamo presente che, poche scene prima, proprio il personaggio interpretato da Brad Pitt aveva compiuto un massacro di uomini.

Allied RecensioneProblematica sembra essere anche l’interpretazione di Brad Pitt, che risulta non solo mai immerso nell’atmosfera da sogno creata da Zemeckis, sia nella prima parte del film ambientato a Casablanca, che quando la location si sposta a Londra, ma addirittura gelido. La recitazione di Pitt e della Cotillard è davvero agli antipodi, tanto che viene da chiedersi dove il pubblico abbia percepito un feeling tale tra i due, da intaccare la relazione tra l’attore e la Jolie, visto che a noi non è trasparito nulla.

Meglio ha fatto Marion Cotillard, che è riuscita a entrare Allied Recensionenell’anima del personaggio interpretato in modo profondo e senza remore. L’attrice è rimasta evidentemente coinvolta dal sogno di Casablanca, tanto da calarsi in modo eccellente nei panni di una spia degli anni ’40. Nella prima parte, la sua sensuale imperscrutabilità ha mantenuto a un livello alto la pellicola, che non ha retto nella seconda porzione di film, dove l’attrice è praticamente scomparsa.

Allied, un film dal sapore vintage e colmo di sensualità

Nonostante la seconda parte del film, che poteva essere gestita decisamente meglio, vogliamo ricordare Allied per le sue ambientazioni graziose e carismatiche, per i costumi impeccabili che gli consentiranno di essere presente alla fine del mese a Los Angeles e per l’interpretazione della già premio Oscar Marion Cotillard, alla quale dovrebbero essere attribuiti ruoli di maggior rilievo.

Ed è proprio grazie all’attrice che possiamo inserire Allied nel lungo elenco di film da vedere almeno una volta nell’arco della vita, perché, se non fosse stato per la Cotillard, probabilmente non avremmo retto alla statica trama offerta da Zemeckis e a un Brad Pitt decisamente sotto tono.

Allied recensione

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